Sempre più spesso sentiamo parlare d’ipotiroidismo, di metabolismo basso e della tiroide associata ai problemi di sovrappeso. L’efficienza di questa ghiandola, infatti, è indispensabile alla salute e limita l’insorgenza di accumuli adiposi e di ritenzione idrica.
La tiroide in passato aveva il ruolo di farci adattare ai periodi di carestia quando, cioè, la scarsità di cibo richiedeva all’organismo un ridotto consumo energetico.
Oggi il problema è quello inverso: l’alimentazione è eccessiva e disturba il lavoro di questa preziosa ghiandola, inoltre, la nostra alimentazione è carente di iodio, selenio e di altri micronutrienti fondamentali per la produzione degli ormoni tiroidei.T3 e T4 sono gli ormoni che questa ghiandola secerne quando l’ormone TSH, prodotto dall’ipofisi, ne stimola produzione e rilascio.
L’ormone T3 è quello attivo ed ha molte funzioni tra cui quella, che avviene soprattutto durante le ore notturne, di stimolare le cellule a produrre proteine ed energia aumentando il metabolismo basale o diminuendolo, stabilendo anche aumento e diminuzione della velocità d’uso dell’energia.
Una tiroide efficiente, dunque, è indispensabile per consumare calorie e mantenere il peso. Con un corretto comportamento alimentare, possiamo fare molto per mantenere sana la nostra tiroide e alto il metabolismo. In particolare le donne dovrebbero curare la propria dieta, per evitare che con il passare degli anni la tiroide rallenti le sue attività portando un aumento del peso.
Tra gli alimenti da inserire nella nostra dieta ci sono quelli ricchi di selenio, iodio, vitamina A e ferro.
Da ridurre, invece, è il consumo di cibi crudi contenenti Goetrina, poiché inibiscono l’assimilazione dello iodio e ne aumentano il fabbisogno quotidiano. Tra gli alimenti contenenti Goetrina ci sono le preziosissime crucifere, ossia, cavoli, broccoli, spinaci e cime di rapa, quindi, non eliminiamoli ma mangiamoli cotti. La cottura neutralizza, infatti, questa sostanza che è nemica dello iodio.
La prima cosa da fare è inserire nella dieta cibi con selenio come ad esempio: semi di girasole, funghi, patate, semi di sesamo, germe di grano, molluschi e fegato bovino.
Lo iodio, invece, altrettanto prezioso è contenuto in: alghe, pesce, yogurt, fagioli, petto di tacchino, prugne, mirtilli, fagiolini, fragole e mais ricordate di usare sale arricchito con iodio oppure sale dell’Himalaya ricco di iodio.
Quando iodio serve? Secondo gli esperti, quotidianamente si dovrebbero assumere in età adulta 150 microgrammi di iodio, per i bambini fino a 9 anni servono 90 microgrammi al giorno, mentre, da 9 12 anni l’assunzione sale a 120 microgrammi.
Quanto selenio serve? Di selenio invece in età adulta ne servono 55 microgrammi al giorno.
Iodio e selenio sono oligoelementi generalmente carenti nella nostra dieta, ma la soglia di assunzione quotidiana non dovrebbe essere mai aumentata eccessivamente rispetto alle dosi raccomandate, per evitare di raggiungere la soglia di tossicità, ossia, una quantità che non da benefici, ma poiché eccessiva crea problemi e disturbi all’organismo.