Nei primi tre mesi bisogna evitare di assumere qualsiasi tipo di prodotto. In seguito, dal momento che, per molte piante, non esistono studi clinici mirati a valutare la reale innocuità delle piante per lo sviluppo del bambino, un consiglio è sempre quello di evitare di assumere prodotti di automedicazione.
Chiedete sempre consiglio al ginecologo sarà lui a valutare il reale bisogno di una terapia ed a consigliare eventualmente il prodotto più indicato.
Ci sono alcune piante sicure per alcuni disturbi ma chiedete sempre consiglio a personale specializzato, evitate il “fai da te” e assumete rimedi solo se ce n’è veramente bisogno, piccoli disturbi possono essere sopportati 😉
Di seguito riportiamo una tabella nella quale sono elencate le piante che, per evidenze cliniche, sono, con certezza, controindicate nel periodo della gravidanza. Per tutte le altre non sono disponibili dati clinici sull’uso in gravidanza, è bene quindi non assumerle se non c’è una specifica prescrizione medica.
Oltre alle piante nominiamo anche la PROPOLI che contenendo oli essenziali e bioflavonoidi risulta controindicata in gravidanza.
ERBE OFFICINALI DA NON ASSUMERE IN GRAVIDANZA
Nel periodo dell’ALLATTAMENTO alcune piante possono favorire la montata lattea altre invece è bene non assumerle perchè possono passare i principi attivi al bambino attraverso il latte. Per le piante di seguito elencate esistono studi clinici che ne attestano, o meno, l’utilizzo:
PIANTE CHE FAVORISCONO LA MONTATA LATTEA: Fieno greco (Trigonella foenum-graecum), Finocchio (Foeniculum vulgaris), Malva (Malva sylvestris).
LE PIANTE CHE CONTENGONO I SEGUENTI PRINCIPI ATTIVI NON SONO DA ASSUMERE NEL PERIODO DI ALLATTAMENTO: salicilati (es.: Olmaria, Salice), basi xantiniche (es.: Tè, Caffè, Guaranà), antrachinoni (es.:Senna, Frangola), alcaloidi (es.: Boldo, Escholtzia). Il Carciofo rallenta la lattazione. La Salvia rallenta la lattazione.