I mille significati del cibo
Davanti a un piatto, a tavola, ci siamo chiesti: cos’è questo cibo dal punto di vista olistico? E abbiamo provato un gioco. “Cosa significa mangiare?”. Sono emersi tanti significati, e tanti altri possono esserne cercati.
Il cibo è innanzitutto nutrimento. Se è equilibrato, buono, sano, lo saremo anche noi. Può essere buono per noi, goloso e gustoso e buono per l’ambiente, bio.
Cibo come tradizione
È nei piatti tipici e tradizionali che si conserva spesso una parte importante della cultura di un popolo, di una regione, che si tramandano vecchi saperi.
Cibo come amicizia
L’offerta di cibo è il primo gesto di amicizia, in ogni parte del mondo. Poi, che gioia quando lo si condivide con le persone che abbiamo vicino!
Cibo come ritrovarsi
Per una famiglia spesso è il momento del pranzo, della cena, l’occasione per riunirsi e ritrovarsi insieme. L’invito si estende, magari in occasione di una festività; e in tavola, insieme con le pietanze, il pranzo è servito, con tutti i gesti della convivialità, i piccoli impacci, le ruvide cortesie, gli sbalzi di nervosismo, le storie degli invitati.
Cibo come festa
Non si può pensare a nessuna occasione di festeggiamento, in tutti i luoghi, all’aperto e a casa, senza una ricca zona buffet o senza le portate più importanti.
Cibo come approfondimento di un rapporto
A tavola, per un appuntamento di lavoro o di piacere, si è più franchi, schietti. Ci si lascia andare di più, un’occasione di comunicare che non si trova altrove.
Cibo come piacere
È uno dei piaceri della vita: il piatto fumante davanti, il profumo, l’assaggio, poi l’appetito che, col piacere, viene soddisfatto.
Cibo come rituale
L’attenzione nel preparare la tavola, per sé e per gli altri, la disposizione delle cose e dei piatti, e poi la cura nel cucinare i propri piatti preferiti, quelli che, lo sappiamo, sono le nostre specialità, momenti preziosi, da ritagliarsi come antidoto alla frenesia dei tempi d’oggi, e da pensare come gesti per prendersi cura di sé.
Cibo come coccola
I vol-au-vents, il cioccolato, il cognac dopo pasto…
Cibo come atto sensuale
Il miglior preliminare all’intimità? Una cena. Con tutti gli ingredienti giusti: il tempo l’armonia l’atmosfera, i sapori, i gesti… e l’amore.
Per un’alimentazione… divina
Nutrirsi di soffio, come gli dèi, di aria e di amore. Cibo per volare, per essere leggeri. Cibo leggero, non solo materia, ma anche energia.
Un’idea modernissima. Che però è stata anticipata da un antico maestro romano, duemila anni fa! Nelle sue lezioni Musonio, sapiente latino del I secolo d.C., dava anche indicazioni sulla sana alimentazione… divina:
“Bisogna preferire i cibi affini all’uomo e alla sua natura, e non quelli che non lo sono – scrive nei suoi saggi – e affini a noi sono i prodotti della terra, i cereali che danno all’uomo il nutrimento adatto, e anche quel che ci possono offrire gli animali, non uccidendoli però“.
“Di questi cibi, i più convenienti sono quelli che si possono usare così come sono, senza il fuoco, come i frutti di stagione, alcune erbe, il latte, il formaggio, il miele. La carne è più da belve feroci e più adatta agli animali selvaggi. E’ pesante e d’ostacolo al pensare, perché l’esalazione che ne proviene è torbida e annebbia l’anima. Perciò chi se ne ciba appare lento nel ragionamento“.
“L’uomo deve nutrirsi nel modo più simile agli dèi. A loro bastano i soffi che emanano dalla Terra e dall’acqua, e a noi converrebbe il cibo più simile a questo, più leggero, più puro. Così la nostra anima sarebbe più pura“.
BUON APPETITO!