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Longevità e cibo
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Vivere più a lungo? Meglio affamati che di corsa.

Il segreto della longevità è in una dieta povera di calorie: cattive notizie per i golosi. Sembra, infatti, che tagliare il menù sia decisamente più utile, se l’obiettivo è quello di vivere a lungo, rispetto all’abitudine di praticare una regolare attività fisica.

A suggerire di tenere d’occhio le calorie, piuttosto che il contapassi, è uno studio condotto dai ricercatori americani dell’University of Alabama-Birmingham diretti da Derek Huffman, ora all’Albert Einstein College of Medicine di New York (Usa). Investigando sui segreti della longevità dei topolini, il team ha scoperto che alcuni cambiamenti ormonali, che si verificano quando gli animali mangiano significativamente di meno, possono spiegare perché una dieta povera di calorie allunga la vita, molto più di quanto non faccia una regolare attività fisica.

“Sappiamo che essere magri piuttosto che obesi protegge da molte malattie, ma alcuni studi chiave sui roditori ci dicono anche che essere esili perché si mangia meno, e non perché ci si allena di più, ha un beneficio maggiore per vivere più a lungo. Questo studio – spiega Huffman – è stato disegnato proprio per capire meglio il perché”. La ricerca è stata condotta sui topolini, e non sull’uomo, avverte lo studioso. Ma esistono già almeno due studi che hanno confrontato persone iper-sportive con altre a dieta stretta, arrivando alle stesse conclusioni: il taglio di calorie apporta benefici fisiologici che l’esercizio, da solo, non regala. Nello studio sui topolini, i ricercatori hanno visto che il gruppo degli animali allenati in media vive più a lungo rispetto ai pigri, che mangiavano le stesse quantità di cibo ma non facevano attività fisica. Questo perché l’esercizio regolare previene alcune malattie, dunque permette ad alcuni individui di superare la propria aspettativa di vita.

Ma questo effetto non vale per tutti: infatti anche fra gli esemplari pigri c’erano dei ‘topi matusalemme’. Insomma, allenarsi può proteggere alcuni animali da morte prematura, ma non basta per garantire ad ogni topolino una vita più lunga. Se però si confrontano gli esemplari allenati con quelli che si limitavano a stare a dieta, si scopre che a vivere di più sono i secondi. Ma perché? I ricercatori negli anni hanno elaborato due teorie: secondo la prima l’esercizio intenso e prolungato mette il corpo sotto stress, e questo può tradursi in un danno ai tessuti e al Dna. C’è poi chi pensa che la restrizione calorica provochi modifiche fisiologiche benefiche. Ebbene, il team americano ha scoperto che mangiare ‘a piacere’ regala agli animali più alti livelli di insulina, indipendentemente dall’attività fisica svolta.


		
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