Butyrospermum parkii
Sapotaceae
Pianta che può raggiungere i 10-15 m di altezza, e 1 m di diametro del tronco. Caratterizzata da una corteccia molto spessa per proteggersi dall’alta temperatura della savana.Foglie: riunite in ciuffi, sono allungate, presentano un picciolo la cui lunghezza può misurare dai 5 ai 15 cm. Inizialmente si presentano di colore rosso, successivamente diventano verdi e possono crescere sia in lunghezza che in larghezza.Fiori: la fioritura avviene da dicembre a marzo, i fiori sono verdi con sfumature giallognole, piacevolmente profumati.Semi: erroneamente chiamati “noci di karité”, da cui si ricava il famoso burro di karitè, che può essere di colore leggermente verde o giallo e dall’odore dolce e gradevole. Utilizzato nei paesi d’origine come alimento mentre in Europa è prevalentemente usato nel settore cosmetico.
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI:
per quanto riguarda il significato, “Vitellaria” deriva da “Vitèllus” ovvero “tuorlo dell’uovo” per il colore dei fiori. Mentre il termine “paradoxa” deriva dal greco “para” =contro e doxa =opinione, per la difficoltà nella classificazione.
NOTE:
viene considerata una specie vulnerabile da IUCN, in quanto gli esemplari selvatici sono troppo sfruttati per fini economici.L’albero di Karité cresce spontaneo nella savana africana. E’ stata introdotta in Honduras, dove viene comunemente chiamata “Tango”. La raccolta dei frutti dell’albero di karité viene fatta dalle donne del posto e si svolge da Giugno fino a Settembre. Successivamente i semi vengono liberati dalla polpa che li avvolge, selezionati e messi a essiccare al sole. Una volta pronti, vengono pesati e macinati fino a ottenere una pasta dalla consistenza burrosa. La composizione di oli vegetali al suo interno varia in funzione della varietà della pianta, del tempo di raccolta, delle temperature e della lavorazione.
La principale proprietà benefica del Burro di Karité è:
Idratante (uso esterno) Lenitiva (uso esterno)
Burro ricavato dai semi
Ecco a cosa serve e come usare il Karité dal punto di vista cosmetico / erboristico e il suo uso alimentare in cucina.
PRINCIPALI COMPONENTI
Il burro di karitè presenta 5 acidi grassi principali: Stearico e Oleico (85-90%): la relativa percentuale di questi 2 acidi grassi determina la consistenza del burro di karité. L’acido stearico conferisce più solidità mentre l’acido oleico ha più morbidezza o solidità in base alla temperatura ambientale. Palmitico Linoleico Arachidonico Composti fenolici: noti per la loro proprietà antiossidante.
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Si può trovare in commercio sia puro che grezzo (non raffinato), anche biologico. Ecco alcune indicazioni sugli usi. Burro: si può trovare nella formulazione di: creme viso, creme corpo, creme mani, burro cacao, unguenti, maschere, ecc. per ammorbidire e idratare la pelle secca. Molto apprezzato per la sua texture e la sua azione lenitiva ed elasticizzante.
COME SI USA IN COSMETICA:
il burro di karité (ma anche l’olio di karitè, la componente umida del burro) è un ingrediente molto utilizzato nei prodotti cosmetici per le sue proprietà idratanti, emollienti, lenitive e protettive sulla cute.
COME SI USA IN CUCINA:
viene utilizzato nell’industria alimentare per la produzione di margarina. Nel continente africano viene utilizzato come alimento tradizionale.
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