Hyssopus officinalis
Lamiaceae
La pianta trae il suo nome da Azob che in ebraico significa Erba Sacra. L’Issopo è una pianta spontanea di circa 50/60 cm di altezza che cresce spontaneamente in Europa meridionale, in Marocco ed in Algeria. In Italia cresce in zone soleggiate e sassose fino ad un massimo di 1800 metri di altezza.
PRINCIPI ATTIVI:
Olio essenziale (con composizione variabile a seconda della varietà o dalle condizioni climatiche); pinocanfone, β-pinene, isopinocanfone e limonene. Acidi rosmarinico e Caffeico Flavonoidi ( diosmina, esperidina ) Diterpeni
PROPRIETA:
Miorilassante
Azione anti Gram-negativi ed antibiotica ( Candida albicans ) dell’olio essenziale. Antielmintico Antiossidante.
Aiuta a ridurre l’iperglicemia postprandiale.
Antivirale.
L’ olio essenziale di Issopo, contenente tujone è NEUROTOSSICO per uso interno. Anche piccole quantità (2 o 3 gocce) possono provocare gravi intossicazioni. Da evitarsi perciò assolutamente la sua assunzione per bocca. Utilizzabile invece per il suo aroma, in aromaterapia (profumazione dell’ambiente).
Sommità, che si raccolgono tra giugno e settembre . Una volta essiccata la droga ha un forte odore e un sapore leggermente amaro. Dalle parti fresche si estrae anche un olio essenziale.
Uso interno: Impiegato sotto forma di tisana (Issopo pianta essiccata) o di spezia non provoca effetti indesiderati ne fenomeni tossici. Tradizionalmente viene utilizzato per le sue proprietà espettoranti, antisettiche eupeptiche e digestive Utile per le bronchiti e per faringiti sotto forma di gargarismi, diluendo di 10 volte la tintura madre.
Uso esterno: azione disinfettante delle ferite e come antiflogistico per il cavo orale L’erba di Issopo ha un sapore di menta un po’ amaro e può essere aggiunta alle minestre, alle insalate o alle carni, anche se dovrebbe essere usata con parsimonia poiché il sapore è molto forte. Entra nella composizione del liquore Chartreuse e di alcuni tipi di assenzio.
L’issopo è un ingrediente dell’acqua di Colonia. Viene usato anche in alcune celebrazioni liturgiche della Chiesa cattolica per aspergere l’assemblea di fedeli. Nell’Esodo, durante la “notte della veglia”, fu la pianta che gli ebrei usarono per cospargere di sangue d’agnello gli stipiti delle loro porte per segnalare al Distruttore di risparmiare i loro primogeniti.
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