CALENDULA OFFICINALIS
Compositae
La Calendula è una pianta diffusa in tutta l’area mediterranea e nella fascia temperata. Specie molto rustica, cresce in qualsiasi terriccio, preferibilmente permeabile e in posizione soleggiata.
L’infiorescenza giallo-arancione è facilmente individuabile nei giardini per tutto il periodo estivo e autunnale. La Calendula era molto nota ai Romani che la usavano in cucina come sostituto dello zafferano, pianta molto costosa che pochi privilegiati potevano permettersi.
Se fosse conosciuta dagli antichi non si sa, perché non viene mai citata, è a partire dal Medioevo che la Calendula inizia ad essere apprezzata per le sue virtù medicinali. Santa Ildegarda, erborista e studiosa tedesca, la consigliava per disturbi dell’intestino e del fegato, nel caso di punture di insetti e morsi di serpenti. Il Mattioli la consigliava in insalata per l’azione benefica sul flusso mestruale, sempre nel Medioevo la pianta fu notata per il fiore che si apriva solo all’alba, quando l’aria era perfettamente asciutta, da qui la credenza che, se i fiori fossero rimasti chiusi, sarebbe piovuto.
Il principio attivo “la calendulina”, l’abbondanza di mucillagini e l’acido salicilico in essa contenuti, fanno della calendula uno dei migliori antisettici vegetali, da usarsi sia per via interna che esterna, per le proprietà antinfiammatorie, addolcenti, cicatrizzanti, sedative e sudorifere.
Leclerc insiste sul valore della tintura madre di Calendula come emmenagogo, capace di provocare la mestruazione dopo una settimana di assunzione, efficace secondo lo studioso soprattutto se il ritardo è dovuto a cause nervose o ad anemia.
I fiori di calendula contengono olio essenziale, principi amari, resine, acidi grassi, acido salicilico, saponina, carotenoidi, tra cui la calendulina, triterpeni pentaciclici, flavonoidi, polisaccaridi immunostimolanti, fitosteroli e mucillagini che hanno svariate azioni:
vulnerarie, revulsive
antispasmodiche
antinfiammatorie
lenitive
decongestionanti
idratanti
Sommità fiorite.
Per uso interno: ingorghi ghiandolari, dispepsie di origine biliare, ulcere dello stomaco e del duodeno, dismenorree, amenorree, leucorrea, candidosi.
Per uso esterno: vaginiti, dermatiti, irritazioni, arrossamenti, eczemi, ferite.
L’olio di calendula si prepara con olio di mandorle, lasciando macerare i fiori per 40 giorni in bottiglia di vetro scura, è di grande giovamento per scottature e dermatiti di qualsiasi forma e natura.
I fiori freschi di Calendula sono ottimi anche in minestre, insalate, nei dolci ai quali regaleranno un bel colore dorato e un sapore che ricorda lo zafferano.
Dosi consigliate: Infuso: 1 cucchiaio di sommità fiorite per una tazza di acqua, in infusione 5-8 minuti, da 1 a 2 tazze al giorno. Tintura madre 30-40 gocce 3 volte al dì in acqua.
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