COFFEA ARABICA ROBUSTA L.
Rubiaceae
Il caffè è un piccolo albero sempreverde originario dell’Etiopia oggi diffusamente coltivato nelle regioni del Centro America per la produzione della polvere di caffè, da consumare come bevanda.
Il genere Coffea, della famiglia Rubiaceae, comprende una moltitudine di specie selvatiche, più di 80. Le specie coltivate più importanti sono la Coffea arabica, comunemente detta Arabica e la Coffea canephora, conosciuta come Robusta.
Lasciata crescere spontaneamente la pianta può raggiungere anche 10 metri di altezza; nelle coltivazioni viene tuttavia portata ad un’altezza massima di tre metri per facilitare la raccolta dei frutti.
La corteccia è sottile e di colore grigio chiaro. Le foglie sono di colore verde scuro, glabre e lucide. I fiori, bianchi e dal profumo intenso, contengono due semi verdi e rotondi lunghi 8-12 mm che presentano una incisione sull’asse mediano. I frutti sono di colore cremisi scuro e chiamati ciliege per il loro particolare aspetto.
Dai semi, contenuti nelle ciliegie raccolte a maturazione, si ottengono le polveri e gli estratti a scopo fitoterapico. In particolare sono disponibili estratti standardizzati fino al 60% in acido clorogenico per l’utilizzo in fitoterapia sia nel controllo del peso che in trattamenti antinvecchiamento e anticellulite.
Il caffè verde è un caffè crudo, non ha subito il processo della tostatura, è ricco di polifenoli (acido clorogenico), tannini e caffeina, ha un’azione antiossidante, antibatterica, ipoglicemizzante, favorisce la perdita di peso e l’antinvecchiamento.
La scoperta della pianta del caffè ha origini che risalgono a tempo immemorabile e sono molte le leggende che avvolgono la scoperta delle sue proprietà. Grazie alle sue caratteristiche di tonico, stimolante, antiossidante, si è diffuso nei secoli in tutto il mondo, pur essendo molto vario e diverso il modo in cui viene consumato.
Come già accaduto per altre piante, le ricerche della fitoterapia moderna hanno portato oggi all’individuazione del fitocomplesso del caffè e delle interessanti proprietà ad esso correlate. E’ assai recente infatti la messa a punto di estratti di semi di caffè con un particolare profilo di standardizzazione del fitocomplesso che esalta la concentrazione dei polifenoli, in particolare dell’acido clorogenico.
L’acido clorogenico è uno dei composti polifenolici più importanti contenuti nel caffè verde, che si perde tuttavia durante la tostatura dei chicchi per l’ottenimento della polvere di caffè da consumare come bevanda. L’acido clorogenico si trova prevalentemente nei semi ma anche nelle foglie e nei frutti.
Dotato di un notevole potere antiossidante si presta a diventare uno dei più innovativi “phytochemical”. Studi preliminari circa la sua farmacocinetica nell’organismo umano indicano che l’assorbimento avviene a livello intestinale e in gran parte dopo idrolisi ad acido caffeico. Chimicamente infatti l’acido clorogenico è l’estere dell’acido caffeico.
La scoperta più importante fatta è la capacità dell’acido clorogenico di intervenire nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue, per azione specifica sulle reazioni di gluconeogenesi e glicogenolisi epatica. Studi farmacologici hanno già dimostrato che l’acido clorogenico è un inibitore della glucosio-6-fosfatasi, un enzima che svolge un ruolo di primaria importanza nell’omeostasi glicemica del sangue.
Questi risultati sono stati poi confermati da studi in vivo in cui si evidenzia che, proprio grazie a questo meccanismo d’azione, l’acido clorogenico è in grado di ridurre la glicogenolisi epatica (la trasformazione del glicogeno a glucosio nel fegato) e il glucosio circolante. Si verifica pertanto un abbassamento del tasso ematico di glicemia nel sangue e un aumento delle concentrazioni epatiche di glucosio-6-fosfatasi e di glicogeno.
L’effetto sul controllo degli zuccheri nell’organismo è amplificato da un secondo meccanismo: l’inibizione del loro assorbimento. Si ipotizza che questo avvenga attraverso un meccanismo di intervento specifico e diretto sulle cellule della mucosa intestinale, determinando una riduzione del passaggio in circolo degli zuccheri introdotti con il cibo. Per sfruttare al meglio queste proprietà è stato messo a punto uno speciale estratto di Caffè verde titolato in acido clorogenico al 60% (con un bassissimo contenuto di caffeina (< 2%), che è quindi in grado di: accelerare il metabolismo degli zuccheri, abbassare il picco glicemico, intervenire sull’assorbimento di glucidi introdotti con la dieta e controllare la sintesi di lipidi insulino-dipendente. Infine va ricordato che l’acido clorogenico, applicato per via topica, ha un intenso effetto drenante, utilissimo per contrastare il ristagno dei liquidi in eccesso tipico dei tessuti cellulitici.
Gli estratti di caffè verde sono pertanto dei potenti antiossidanti, utili per contrastare lo stress ossidativo e l’invecchiamento, a cui si aggiunge la capacità di controllo degli zuccheri utile in stati pre-diabetici e nel calo ponderale. Il Caffè verde è ritenuto una pianta sicura. Gli studi farmacologici e clinici disponibili non riportano tossicità, né effetti collaterali significativi e non sono note controindicazioni particolari, eccetto per l’ipersensibilità individuale. Non usare in gravidanza e allattamento.
Semi
Iperglicemia, sovrappeso, coadiuvante la perdita di peso, affezioni dentali, anticellulite (uso topico).
Dosi consigliate: Caffè verde Estratto secco 100 mg estratto stand. 60% / 1-2 cps al giorno.
CAFFE’ VERDE estratto secco 50 cps
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